giovedì 26 giugno 2008

LE UNIVERSITA' DIVENTANO FONDAZIONI, ISTRUZIONE PUBBLICA DEMOLITA!

Università

Non solo la neo-ministro Mariastella Gelmini condivide con i suoi predecessori – di destra e di sinistra – la scarsa originalità di intervenire nel mondo dell’università e della ricerca con l’ennesimo decreto legge: con gli intenti dichiarati, riassumibili nell’acronimo MAV (merito, autonomia, valutazione), si inserisce nel solco già tracciato da questi ultimi, portando alle estreme conseguenze il progetto di “trasformazione” dell’università italiana iniziato con l’introduzione dell’autonomia negli anni ’90.

Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università”, recita così l’articolo 17 del decreto legge che anticipa la manovra economica che il governo Berlusconi ha in serbo. Dove la parola chiave è “trasformazione”: non costituire, non partecipare, bensì trasformare appunto, e cioè trasferire per intero un patrimonio pubblico in senso lato (non solo, e più banalmente, dunque, gli immobili, ma anche una parte fondamentale della formazione pubblica italiana) a favore di soggetti privati.

Condividiamo le preoccupazioni espresse in questi giorni da molti dei compagni della CGIL che, comprensibilmente, si interrogano su come si possa stornare per decreto il patrimonio dello Stato a un ente di diritto privato, e siamo ulteriormente preoccupati per una misura che andrà a colpire, a nostro giudizio, direttamente la vita non solo di chi lavora all’università, ma anche di quelle tante e di quei tanti che vivono l’università da studenti.

Come e a chi, infatti, verrà garantito l’accesso alle università di “nuovo conio”?

Quale diritto allo studio è ipotizzabile – diritto allo studio già oggi non garantito spesso dall’università pubblica – in una struttura di fatto privata?

Come può l’attuale Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica della Repubblica Italiana disattendere così platealmente l’articolo 34 della Costituzione di cui dovrebbe, invece, farsi garante attraverso il proprio dicastero?

Negli anni scorsi abbiamo denunciato l’aziendalizzazione strisciante delle nostre università, e abbiamo contrastato ogni ipotesi che tentasse di lasciare mano libera al privato.

La proposta della Gelmini di trasformare le università in fondazioni rappresenta l’incarnazione della più nera delle nostre previsioni.

Anziché per un ripensamento serio e di ampio respiro dell’università italiana, afflitta dalle pesanti conseguenze con cui i provvedimenti del periodo recente l’hanno investita, il ministro ha optato ancora una volta per il decreto legge.

Anziché raddrizzare le storture di un sistema in cui a farla da padrone sono la competizione e il far cassa dei singoli atenei, lasciati languire da finanziamenti statali sempre più esigui, la Gelmini ha scelto di buttare il futuro dell’università italiana alle ortiche, consegnandola nelle mani del privato. Anziché garantire un vero diritto allo studio ai bisognosi – e non ai soli meritevoli – e rendere concreto l’accesso a un’università di qualità, la Gelmini ha pensato di risolvere il problema sancendo, una volta per tutte, il principio di un’istruzione superiore assicurata solo a quanti potranno economicamente permettersela.

Un’università finanziata dallo Stato e aperta a tutti, in cui la ricerca sia libera e non dipenda dalla volontà di chi ha i soldi per farla o per farla fare, nella quale gli studenti non siano dei passivi clienti o, peggio ancora, dei semplici finanziatori: questo è ciò di cui abbiamo bisogno in Italia.

L’ennesima declinazione classista dell’università, immaginata dalla Gelmini, non è quello per cui ci siamo spesi in questi anni, bensì ciò contro cui intendiamo batterci dall’autunno prossimo. E se non ora, veramente, quando?

Francesca Scarpato

Tasse Universitarie: ABBIAMO VINTO!


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Tasse Universitarie: ABBIAMO VINTO!
Dopo sette Facoltà occupate, dopo una lunga mobilitazione, è arrivato il momento della resa dei conti

Lo scorso 10 Giugno il Tavolo Tecnico di Ateneo, riunitosi per analizzare i dati pervenuti dalle dichiarazioni ISEE degli studenti, ha concluso i suoi lavori: la nostra mobilitazione ha costretto l’Ateneo ad ammettere i suoi errori, a proporre una nuova fasciazione per il prossimo anno e, soprattutto, a restituire i soldi presi in più agli studenti.

Dall’analisi dei dati definitivi è stato confermato quanto diciamo da oltre un anno: più di 20000 studenti si sono ritrovati in fascia massima (2000 euro), i due terzi di coloro che erano in fasce intermedie hanno pagato più degli anni precedenti e il gettito totale derivante dal pagamento delle due rate previste dall’attuale fasciazione avrebbe portato l’Ateneo ad un ingente sforamento dei limiti di legge (la contribuzione studentesca, infatti, non può superare il 20% dei Fondi Ministeriali).

Con queste premesse, il Tavolo Tecnico ha corretto la fasciazione per il nuovo Anno Accademico che, tuttavia, continua a prevedere tasse troppo elevate per l’iscrizione ad un’Università che si dichiara pubblica. Malgrado questo, siamo riusciti ad ottenere importanti risultati: è stata creata una “Fascia Zero” (0 – 17500 euro ISEE) che prevede il pagamento del minimo imposto dalla Legge (200 euro); la contribuzione sarà totalmente progressiva, tutelando le fasce più basse e le fasce intermedie pagheranno importi notevolmente inferiori (ad esempio, chi quest’anno aveva un’ISEE di 50000 euro, con il nuovo sistema pagherà circa 1200 euro).

La restituzione che chiedevamo sarà effettuata, per tutti gli studenti attualmente iscritti all’Ateneo Fiorentino, al momento del pagamento della Prima Rata delle Tasse Universitarie per il prossimo Anno Accademico, che verrà ridotta di circa l’80% proporzionalmente alla fascia di appartenenza. Nel processo di restituzione non sono ancora stati considerati gli studenti che hanno conseguito o conseguiranno la Laurea durante quest’anno; la motivazione è incomprensibile visto che anche loro, come gli altri, hanno subito gli effetti di questa irragionevole fasciazione. La questione è, tuttavia, ancora aperta e non intendiamo cedere.

In uno scenario nazionale in cui l’Università italiana è continuamente sotto attacco, vittima di disattente azioni di Governo, di pericolose limitazioni dei diritti fondamentali di noi studenti e di assurde politiche di gestione degli Atenei, nel quadro di una continua mercificazione del sapere e di fantomatiche Riforme della Didattica, siamo riusciti ad ottenere un risultato importantissimo, grazie alla partecipazione attiva di tutti coloro che hanno sostenuto la nostra lunga mobilitazione.

Studenti di Sinistra
www.studentidisinistra.org

martedì 24 giugno 2008

Scuola e Università – Cultura o mercato?

Domenica 29 giugno ore 21:30 Casa del popolo di Castelfiorentino

Piazza Gramsci

Presentazione del testo:

Dall’Università di massa ad una massa di crediti. Cronache dei diciassette anni che hanno trasformato l’Università da cittadella della cultura ad anticamera per il lavoro precario

Di Bernardo Croci

Diciassette anni sono già trascorsi dal primo vero intervento volto a riformare complessivamente l’Università italiana dopo l’apertura degli accessi conseguenza del ‘68. Cosa è successo in tutto questo tempo? Perché così tanti interventi e decreti? Come mai si è ritenuto improvvisamente necessario riformare l’Università anche se le condizioni degli Atenei non lo permettevano? Che legame c’è tra i vari interventi e le forze politiche della “Seconda Repubblica”? Queste ed altre sono le tracce seguite nel testo per cercare di comprendere i veri motivi di questa riforma universitaria. Il saggio non solo propone un’attenta lettura dei principali provvedimenti normativi, ma anche i condizionamenti storico-politici contingenti, cercando di mettere in luce collegamenti e nessi. Al termine del quale, e solo dopo un attenta analisi delle precarie condizioni in cui oggi vertono le Università italiani, si prova a lanciare una serie di proposte ed interventi volti sia a correggere le principali storture della riforma e sia a riscoprire il valore pubblico della formazione universitaria.

Presente l’autore del libro, prof. Bernardo Croci

Apre la discussione Eugenio Simoncini (lavoratore precario universitario)


La serata è organizzata dalla Redazione del periodico ViceVersa, grazie alla partecipazione del Circolo ARCI e del Circolo PRC di Castelfiorentino

sabato 21 giugno 2008

Rettore VERGOGNA!

Il Controcorrente è solidale con gli Studenti di Sinistra e chiede l’intervento di tutte le forze politiche contro l’atteggiamento repressivo e fascista del Rettore Augusto Marinelli, che ha autorizzato, per la prima volta dopo vent’anni, e diretto, lo sgombero della festa di Sesto Fiorentino, per giunta senza alcuna motivazione valida e di ordine pubblico. Trattando gli studenti organizzatori come criminali. Questo atto insieme alla generale politica urbana dell’area fiorentina è l’ennesimo atto contro i gruppi giovanili di sinistra ai quali viene negato ogni possibilità di auto organizzare i propri spazi, costringendoli nei luoghi della sotto cultura commerciale e gettandoli in pasto a speculatori che per un tavolo ed un luogo dove stare assieme una sera chiedono fino a 50 euro. Vergogna al Rettore che non si è assunto neanche la responsabilità del suo atto scaricando sul Questore ogni responsabilità.

Il clima politico è cambiato e questi sono gli effetti: ora si che la libertà e la democrazia sono a rischio.

Sgomberato il Concerto del 20 Giugno


Il Rettore autorizza l’accesso delle Forze dell’ordine all’Università
Venerdì 20 Giugno: sgomberata l’iniziativa organizzata dagli Studenti di Sinistra

Ieri sera, 20 Giugno 2008, attorno alle ore 18:00, la Polizia, dietro preciso ordine del Questore e dopo l’autorizzazione del Rettore all’ingresso negli spazi dell’Università, ha sgomberato il Concerto di Chiusura delle “Notti Bianche in Facoltà”.

Questa iniziativa è stata promossa lo scorso Febbraio, in tutto l’Ateneo, attraverso il lancio di una piattaforma politica per il recupero e la riappropriazione degli spazi all’interno dell’Università e per la riproposizioni di tematiche ormai scomparse dal quotidiano dibattito pubblico. Dopo numerosi eventi che, con la collaborazione di tutti i Collettivi, abbiamo svolto nelle diverse Facoltà dell’Ateneo, il 20 Giugno avrebbe rappresentato la data conclusiva di questo progetto: un concerto gratuito organizzato negli spazi esterni del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, dagli studenti per gli studenti; erano previste le esibizioni di tre gruppi universitari (Le Clan Banlieue, Quebegue, Puta’s Fever) e di tre gruppi noti sul panorama nazionale (Killer Queen, La Banda Bassotti, Après La Classe). Data la portata dell’evento, avevamo assicurato ai partecipanti tutte le misure di sicurezza necessarie (unità mobile di soccorso, servizi igienici, servizio d’ordine, protezione degli edifici universitari), oltre alle regolari autorizzazioni ottenute dal Preside di Facoltà (poi revocata solo qualche giorno fa, fuori dai tempi del Regolamento) e dal Comune di Sesto Fiorentino.

È stato incomprensibile l’arrivo di quattro camionette della Polizia in assetto antisommossa, al comando di funzionari della Digos, ed inaccettabile la decisione da parte dell’Ateneo di consentire l’accesso delle Forze dell’Ordine negli spazi dell’Università per interrompere lo svolgimento di una iniziativa studentesca. È la prima volta che si verifica un’azione così repressiva e con queste modalità: da sempre proponiamo a tutti gli studenti iniziative culturali e politiche, di primo piano nel panorama fiorentino, che mai hanno avuto problemi nello svolgimento o esiti simili. È l’ennesima prova, la più grave, che Presidi e Dirigenti di Polo (altamente remunerati) scelgono di non assumersi responsabilità che sono a loro assegnate da un Regolamento di Ateneo.

Ieri sera, la Polizia ha intimato lo sgombero, dandoci come “alternativa” quella del sequestro amministrativo di tutta la strumentazione, la denuncia penale a tutti gli organizzatori e ai presenti in quel momento. Quello che è successo inasprisce ancora di più il clima di repressione e paura che sta dilagando a tutti i livelli. Riteniamo che tale scenario non giustifichi questo comportamento dell’Università e della Questura nei confronti degli studenti, a causa del quale ci sentiamo vittime di assurdi giochi di potere.

Tutti coloro che hanno determinato questo epilogo devono chiarire agli studenti e a tutta la cittadinanza quanto successo.


Studenti di Sinistra
www.studentidisinistra.org

mercoledì 18 giugno 2008

Venerdi 27 giugno

Casa del popolo il “Campino”

Via Caccini, 13 – Firenze

Presentazione del testo:

Dall’Università di massa ad una massa di crediti. Cronache dei diciassette anni che hanno trasformato l’Università da cittadella della cultura ad anticamera per il lavoro precario

Di Bernardo Croci

Interverranno oltre all’autore:

Francesco Epifani

Senatore Accademico degli Studenti di Sinistra

Francesca Scarpato

Responsabile Nazionale Università della FGCI

On. Giovanni Bacciardi

Comitato Centrale del PdCI

Prof. Antonio Santoni Rugiu

Storico della Pedagogia

Introduce e coordina

Sandro Cappelli - Collettivo NOSMET

Federazione giovanile comunisti Italiani - Associazione Controcorrente - Collettivo NOSMET

www.fgcitoscana.it http://controcorrentefirenze.blogspot.com http://nosmet.blogspot.com