mercoledì 21 maggio 2008

Da Verona la necessità di riscoprire i valori dell'antifascismo

La manifestazione di Verona di sabato è stata un successo. Quasi 10.000 cittadini democratici e antifascisti hanno sfilato per le vie di Verona per ricordare Nicola Tommasoli e per condannare in modo presente e partecipato la barbarie che lo ha ucciso. Ma ancora di più per chiedere che ciò non avvenga di nuovo.
E' bene ribadirlo perché non è che i media ufficiali si siano sprecati nel farlo notare.



Contro il maltempo, contro la difficile fase per la sinistra e per l'attivismo in generale, contro ogni fattore avverso da tutto il centro e nord italia gli antifascisti sono accorsi.
C'è sete di giustizia e soprattutto la preoccupazione, larga e condivisa, che per chi fa opinione pubblica (i media: i giornali, le televisioni) e per le autorità il problema della violenza neofascista sia già finita con l'arresto dei cinque assassini di Nicola.

Non è così.
Non è che l'inizio di un impegno costante del tessuto democratico che non ha abdicato alla sua benefica funzione per la salvaguardia della salute della democrazia e dell'agibilità politica in italia;
per mettere al bando quelle organizzazioni di stampo neofascista e neonazista che lasciate troppo libere di radicarsi e agire stanno portando odio e violenza in quartieri e periferie.

La manifestazione di Verona è stato un primo passo incoraggiante che ha dimostrato la presenza e la vitalità di un movimento antifascista. Ora c'è da proseguire con il lavoro.